sabato 9 novembre 2013

tratto da Elogio di una donna normale di Irene bernardini

Sotto sotto e' cattiva verso le donne l idea che, divenuta madre, 1 donna sia 1 puzzle completo, 1 sorta di destino compiuto, 1 vuoto riempito. Ecco, a posto: ora chiuditi in casa e allatta, nutri e consol. Ne sei capace, x definizione. Nella natura delle cose, cose della natura, della natura femminile. E' cattiva qs idea di maternita come naturalità perchè consegna le donne alla solitudine....capita quasi sempre che una donna entri col pancione in ospedale e ne esca dopo un paio di giorni senza, però in due, per essere depositata, lei e un baby pullman con dentro un esserino tutto da conoscere, ancora da incontrare davvero, nell'ingresso di casa: "scappo, ci vediamo stasera, in frigo c'è un po di spesa". Lui deve andare a lavorare. Che sia povero e incalzato da capi poco inclini a commuoversi verso i neo padri, che sia ricco e incalzato da immense responsabilità e improrogabili imepgni, lui deve andare a lovrare. lei entra in camera, appoggia doclecemente il baby-pullman sul lettone, un'occhiata ansiosa: respira, dorme, meno male. un'occhiata anche allo specchio, e si vede strana: la pancia non è sparita, è solo molto piu piccola, ma è ancora li, sotto la pancera che la strizza, e i chili presi in gravidanza sono ancora tutti li, la postura un po curva, la montata lattea ha trasformato i suoi seni in due cocomeri enormi e dolenti, i punti di sutura dell'episiotomia tirano ancora. ... una donna grassa e goffa con lo sguardo da mucca esausta. Si guarda intorno è a casa, ma il baby pullman l'ha cambiata del tutto, Lei si sente un po come certi personaggi dei film, quelli che sono vittime di amnesia: ricordnano perfettamente tutti gli avvenimenti fino a un certo precisomomento, poi più nulla, manca un pezzo e li vediamo aggirarsi smarriti per casa loro, toccare gli oggetti di sempre, spaesati. Lui dorme ancora, meno male. lei va in bagno, non vedeva l'ora di tornare nel suo bagno, ma si lava in fretta, l'orecchio teso a cogliere il minimo vagito. Sarà così, per un bel po': le cose si fanno in fretta, sempre con l'orecchio teso, che se pio si sveglia.... e infatti si è svegliato "finirè di cambiarmi dopo, mamma mia com urla, ma avrà già fame, non dovrebbe, chissà se ho abbastanza latte, ecco lo prendo, abzi no, prima lo cambio, forse è per quello che piange cosi, che impressione sto cordone ombelicale... dieci minuti di qui dieci di la, mi hanno detto, ma qesto dorme e se lo stacco, piange, è piu di un'ora che siamo qui su qs benedetto divano, e io non ho neanche mangiato, ah gia, devo bere tanto... adesso si è sporcato di nuovo, però se lo cambio prende freddo alla pancia, ma adesso che cosa avra da piangere cosi, mangiare ha mangiato, pulito è pulito, sarà l'aria nella pancia, o forse non ho abbastanza latte, per forza, non ho mangiato niente ma come faccio, se lo metto giu subito poi magari rigurgita"... sarà cosi per un bel po'....E' quel che confabulano notte e giorno le neomamme. ce la si puo fare, ce la si fa. ma non è facile se si è sole. troppo sole dalla mattina alla sera. isolate, sarebbe meglio dire. ognuna nel suo appartamento, niente famiglie allargate, niente buon vicinato, niente di niente quanto a offeta di servizi pubblici. Questo è un paese dove si fa un gran parlare di "difendere la vita", ma chi la difende chi le dà una mano senza aspettare che la Natura faccia il suo corso, un corso che potrebbe essere tragico? L'altra faccia, sempre presente, dell'incanto dell'allattamento è proprio il sentimento di oppressione che deriva dalla reciproca dipendenza tra madre e lattante. il bimbo poi non è ignaro per niente. sente, intensamente gli stati d'animo della sua mamma. si nutre piu di quelli che del suo latte. lui si che ha bisogno non di una tetta piena ma della serenità della donna, tutta intera, che gliela portge. il bimbo, per niente ignaro, ha bisogno del sorriso di sua madre. Le aspettative del mondo. il marito, la mamma, e la schiera degli esperti. non manca proprio nessuno. che magnifica sinergia. c'è la pericultura vista dai padri-mariti: pensaci tu. c'è la filosofia sacrifical oblativa delle nonne: unna mamma è li per offrire il seno, notte e giorno, per che cos'altro seno. e poi la schiera degli esperti.La psicopedagogia del novecento, almeno nella sua versione divulgata, ha fatto a polpette le madri. responsabili di tutto, colpevoli di tutto. Se stai a sentire gli psico qui e gli psico la devi passare la gravidanza nella piu assoluta beatitudine (la tensione materna si trasmette al feto), possibilmente ascoltando mozart; coltivando oniricamente il bambino della notte, pero poi non rimanerci male se il bimbo vero non gli assomiglia granchè; devi gustare, seppur nel dolore, la magnifica esperienza del parto come doppia nascita di tuo figlio e di te come madre, devi puntare al parto vaginale, perchè l'incoscienza dell'anestesia, capitasse di dover fare il cesareo, puo compromettere l'elaborazione del trauma e l'avvio dell'investimento libidico della creatura; non dimenticare di coinvolgere il padre in tutte le fasi della gravidanza perche tocca a te inaugurare la paternità; appena sfornato accogli amorosamente quel rospetto sul tuo ventre non importa quanto dolente e attaccalo subito al seno, incrocia il suo sguardo ogni volta che lo allatti e sorridi anche se vorresti urlare per le ragadi, non avere fretta, la creatura attaccata al seno sta non solo nutrendosi ma sta facendo tutta una serie di cose fondamentali per il suo sviluppo affettivo e cognitivo (sta incontrando il seno buono, guai se non lo trova, da grande poi magari si ammala di depressione; sta sviluppando la sua fase di conoscenza orale, se non si compie bene quella, poi non puo passare serenamente a quella anale, figurati poi la genitale; sta vivendo il narcisismo primario: no da grandi non va bene il narcisismo ma da piccoli ci vuole; sta costruendo l'oggetto d'amore... ecc ecc ecc Non importa se non capisci, fidati); allattalo piu a lugno che puoi che cosi gli dai gli anticorpi e poi non si ammala, allattalo a richiesta (ma no ongi tre ore, altrimenti non digerisce e se piange sopporta), allattalo a oltranza, anzi no scusa ci siamo sbagliati, adesso abbiamo scoperto che oltre il sesto mese non va bene, meglio svezzarlo, altrimenti ne risente lo sviluppo cognitivo; degli omogeneizzati meglio non fidarsi, trita e grulla, niente freezer, ogni giorno roba fresca, preferibilmente bio; quando lo lavi e lo cambi (meglio recuperare triangoli e cirpà di puro cotone bio) stai facendo handling e quando lo tieni in braccio gli stai facendo fare esperienza di holding: cose essenziali, fidati: percio, occhio a delegare a questo e quello, il bambino sente la mano della mamma, il suo odore, il battito cardiaco, il timbro della voce, tienilo in braccio, ma non troppo; tienilo a dormire in camera con te, anzi no abitualo alla sua cameretta anche se ogni ora ti tocca alzarti a far girare le apine e recuperare il ciuccio, che non si dovrebbe dare per poi gli vengono i denti storti, ma se si infila il dito in bocca è anche peggio...... un incubo, un vero incubo

domenica 11 novembre 2012

eccheccavolo

Alessia 6 anni "Vero che esiste il dio dell'ammore?"
io: "..."
alessia: "esiste anche il dio del relax"
io: "e che fa il dio del relax?"
alessia :"ti fa rilassare"

sabato 3 novembre 2012

TATORO

"MAMMA TATORO <3 <3 <3 SEI BELISMA BAGI. MAMMA CRAZBCTUTOCEGIFAI" Alessia 6 anni nel we con il suo papà e le sorelle
traduzione di stefania, 13 anni, interprete: "Mamma ti adoro. Sei bellissima. baci. Mamma grazie per tutto quello che ci fai"

venerdì 19 ottobre 2012

mamma lo sai?

"mamma ma lo sai che se non sposavi papà io non potevo nascere?" alessia 6 anni

mercoledì 26 settembre 2012

uincubi

"mamma, la stefania mette dei film che fanno paura che mi fanno fare gli uincubi!" alessia 6 anni

lo sai?

"Mamma tu lo sai che mi piaci tanto?" Alessia 6 anni

mercoledì 19 settembre 2012

disillusione

Alessia 6 anni dopo 6 gg di scuola (di cui solo 3 a tempo pieno): "nn mi piace più la scuola, e' annoiante"